mercoledì 18 luglio 2012

"That's why I go for that rock'n'roll music
Any old way you choose it
It's got a back beat, you can't blues it
Any old time you use it
It's gotta be rock'n'roll music
If you wanna dance with me"


Nell'enorme mole di produzione cinematografica dedicata alla loro storia, Backbeat racconta in modo un po' didascalico il dietro le quinte degli albori dei Beatles, con uno sguardo mirato alla triste biografia di Stuart Sutcliffe. 'Stu', l'allora bassista della band, enigmatico artista proveniente da Edimburgo e grande amico di John, è stato voluto nel gruppo da quest'ultimo per le sue evidenti innate abilità di tombeur de femmes: vende un suo quadro, si compra un basso elettrico e inizia a violentarlo, nel senso più stretto del termine.

Ingaggiati all'Indra (locale nella zona a luci rosse di Amburgo), il 17 Agosto del 1960 John LennonPaul McCartney, George Harrison, Stuart Sutcliffe e Pete Best consumano il primo concerto sotto contratto a nome The Beatles; passa poco all'entrata in scena di Astrid Kirchherr, la carismatica fotografa di cui s'innamora Stu, ergo colei che ha sovvertito il look dei Beatles improntandogli quel taglio di capelli con stivaletto a punta annesso, diventati il loro biglietto da  visita per i primi due anni della scalata al successo.


"È stato ad Amburgo che noi abbiamo davvero fatto progressi. Dovevamo provare tutto quello che ci passava per la testa. Non c'era nessuno da cui copiare. Suonavamo quello che ci piaceva di più, e ai tedeschi andava bene così, purché il volume fosse alto."
(John Lennon)


L'ostentato disappunto di Paul riguardo l'evidente inadeguatezza musicale e il desiderio di maturare le proprie doti artistiche, spingono Stu ad abbandonare la band, iscriversi all'Hamburg College of Art e restare con Astrid dopo il rientro del gruppo in UK nel 1961.

«Some are dead and some are living / In my life I've loved them all»
(In my Life- The Beatles)

10 Aprile del 1962, a soli 21 anni, Stu muore nella soffitta del suo appartamento, stroncato da un aneurisma cerebrale.

Un'identità così drammaticamente poetica da assumere toni romanzati. Un personaggio a margine dell'immensa epopea dei Beatles, ma che nonostante abbia rivestito il suo ruolo sullo sfondo chiaroscuro della band, ne ha marcato indelebilmente il fascino eterno.

Per la colonna sonora di questo film (che dal punto di vista biografico non ha trovato d'accordo Sir Paul) sono stati uniti nomi tra i migliori musicisti degli anni '90; la BackBeat band che, anche se per un breve periodo dal '93 al '94, vede insieme Mike Mills (R.E.M.), Thurston Moore (Sonic Youth), Dave Grohl (Nirvana, ora leader dei Foo Fighters), Greg Dulli (The Afghan Whigs), Dave Pirner (Soul Asylum) e Don Fleming (Gumball), ha suonato e riarrangiato le canzoni originali dei Beatles.
Il risultato potete ascoltarlo QUI.
                                                                          

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